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Sviluppare una cultura aziendale centrata sul coinvolgimento emotivo e sulla comunicazione efficace

Nel mondo del business, il successo non è solo una questione di strategie e cifre, ma anche di comprensione emotiva e comunicazione efficace. Durante l’evento della Business School Italia tenutosi il 13 e 14 marzo, sono emerse discussioni illuminate su questi temi fondamentali. Esploreremo in dettaglio due argomenti chiave affrontati durante l’evento: la centralità emotiva e l’importanza della comunicazione efficace.

La Scala del coinvolgimento emotivo

Nell’ambito della Business School Italia, recentemente abbiamo avuto il privilegio di assistere a una discussione condotta da Alessandro Vella sulla fondamentale scala del coinvolgimento emotivo dei collaboratori e degli imprenditori all’interno delle aziende. Questo argomento è di vitale importanza poiché evidenzia il legame profondo tra il modo in cui trattiamo le persone e il loro senso di considerazione con la loro produttività.

Per illustrare questo concetto in modo tangibile, ha utilizzato una metafora coinvolgente: quella del naufrago. Quando un naufrago si ritrova solo in mezzo all’oceano, le prime azioni sono motivate dalla necessità di sopravvivenza. Tuttavia, col passare del tempo, se il naufrago perde il senso di connessione e di importanza, la sua motivazione per lottare si sgretola. Questo fenomeno si applica anche al contesto aziendale. Se un collaboratore competente non viene adeguatamente riconosciuto e apprezzato, il suo livello di impegno e prestazione può diminuire progressivamente.

La scala del coinvolgimento emotivo proposta segue una progressione significativa, partendo dall’apprezzamento e arrivando fino alla sensazione di essere unici. Quando le persone si sentono apprezzate e utili, sono motivate a dare il meglio di sé. Tuttavia, è essenziale comprendere che questo coinvolgimento emotivo può anche evolversi in senso negativo, portando la persona a sentirsi inutile e isolata.

Un punto chiave emerso dalla discussione è stato l’importanza per gli imprenditori di modificare le proprie emozioni e modalità di comunicazione. Concentrarsi sui lati positivi anziché sui difetti è fondamentale per creare un clima aziendale favorevole. Inoltre, è cruciale autovalutarsi per comprendere se si sta davvero contribuendo positivamente al benessere degli altri.

In conclusione, l’evento ha ribadito l’importanza di promuovere un ambiente di lavoro sereno e positivo, dove ogni individuo si senta valorizzato e incoraggiato a dare il meglio. Come imprenditori, è nostro dovere riconoscere il potenziale delle nostre azioni sul coinvolgimento emotivo dei nostri collaboratori e, di conseguenza, sul loro rendimento complessivo.

Perché non mi capisce?

Durante la Business School Italia, ci siamo dedicati anche alla riflessione sul tema cruciale della comunicazione e della comprensione reciproca. Con grande eloquenza, Alessandro Vella ha inaugurato la sua presentazione con una domanda dal tono incisivo e riflessivo: “Perché non mi capisce?”.

Questa domanda risuona profondamente in ognuno di noi, poiché tutti, prima o poi, ci siamo trovati a interrogarci sulla difficoltà di essere compresi dagli altri. Affrontando questo tema, abbiamo esplorato i concetti di condizionamenti e credenze che influenzano il modo in cui comunicamo e percepiamo gli altri.

Una delle chiavi per migliorare la nostra comunicazione è assumerci la responsabilità del nostro messaggio. Spesso, la mancanza di comprensione nasce dalla nostra incapacità di mettere in discussione le nostre prospettive e di aprire la mente al punto di vista dell’altro. È importante comprendere che la comprensione non necessariamente implica la condivisione di idee, ma piuttosto la capacità di accettare e rispettare le diversità.

Durante la discussione, abbiamo approfondito il concetto di abitudini e come queste influenzino il nostro modo di comunicare. Riconoscere e gestire le abitudini disfunzionali è un passo fondamentale verso una comunicazione più efficace e empatica.

Per facilitare la comprensione reciproca, è utile porre domande mirate che stimolino una comunicazione chiara e aperta. Alcuni esempi includono:

  • “Potresti spiegarmi questo concetto in modo più semplice?”
  • “Cosa intendi esattamente quando dici [riassumere quanto detto dall’interlocutore]?”
  • “Posso chiederti di ripetere quello che hai detto, per essere sicuro di aver capito correttamente?”
  • “Quali sono i punti principali che vorresti che io capissi su questo argomento?”
  • “Cosa dovrei tenere presente mentre discutiamo di questo?”

In conclusione, comprendere e migliorare la nostra comunicazione è un processo continuo che richiede impegno e consapevolezza. Solo attraverso uno sforzo costante nel riconoscere le nostre abitudini e nel porre domande mirate possiamo sperare di creare relazioni più significative e comprensive sia nella sfera personale che in quella professionale.

 

Nicola Gualandi: ospite in Business School Italia

Questo mese, abbiamo avuto l’onore di ospitare Nicola Gualandi, esperto Retail & Advertising Manager presso l’Aeroporto di Bologna. Grazie alla sua vasta esperienza nel settore e alla solida formazione in marketing ottenuta presso la Bologna Business School, Gualandi ha condiviso preziose conoscenze sull’importanza e sul futuro della sostenibilità, offrendo spunti di riflessione per i presenti.

Gioco dei fatturati

Infine, l’evento si è concluso con il riconoscimento delle aziende clienti che hanno ottenuto il maggior aumento del fatturato nel corso dell’ultimo anno. Questo premio tangibile ha evidenziato l’efficacia delle conoscenze acquisite durante la Business School Italia nel generare risultati concreti sul campo. Rappresenta un incoraggiamento per le aziende che partecipano all’evento e un incentivo per altre a prendere parte, per migliorare le proprie performance aziendali e perseguire il successo in un mercato competitivo in continua evoluzione.

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La prossima edizione della Business School Italia si terrà il 16 e il 17 aprile. 

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