Strategie di business per differenziarsi dalla concorrenza
In un mercato ormai saturo dal punto di vista di prodotti e servizi offerti, sono sempre più numerose le aziende che cercano di capire come fare più clienti, aumentare il fatturato e vincere sulla concorrenza, diventando, magari, leader del proprio settore.
A fronte di questi bisogni, alcune tra le migliori strategie di business sono, senza dubbio, l’innovazione e la leadership gentile.
Sono state queste le grandi tematiche affrontate nel corso dell’ultima Business School del 2022 e su cui si sono soffermati Alessandro Vella, l’ospite d’eccellenza Giampaolo Grossi ed Emilia Motta.
Vendi First Class
A soffermarsi su innovazione e differenziazione aziendale è stato Alessandro Vella, per il quale la differenziazione aziendale, affinché sia veramente efficace, deve:
- Essere sostenibile nel tempo;
- Essere sostenibile economicamente;
- Essere non facilmente o velocemente replicabile dai competitor;
- Sfruttare delle expertise non facili da trovare (qual è quella parte tecnica che hai in azienda che puoi sfruttare come expertise di settore?);
- Creare maggior valore per i clienti e colpire il loro interesse;
- Se di nicchia, la nicchia deve essere abbastanza grande;
- Se di nicchia, la nicchia non deve essere interessante per i leader di settore (più forti economicamente)
La differenziazione, inoltre, può essere creata su tutto ciò che avvolge il prodotto, quindi il servizio e l’aspettativa del cliente.
10 sono le tipologie di differenziazione che si possono fare:
- prezzo (verso il basso o verso l’alto, nel mondo luxury);
- prestazioni (creare un prodotto o servizio più affidabile, ad esempio);
- innovazione/design;
- ampliamento della gamma (più scelta);
- specializzazione;
- posizione geografica;
- servizio (lavoro su tutto quello che il cliente vorrebbe e che non ha per creare un servizio dalla fascia medio/alta);
- esperienza / reputazione ;
- anti-leader;
- first class (mix unico dei punti sopra esposti).
Il vantaggio competitivo, però, non è per sempre.
Bisogna continuare ad innovare per stare sempre un passo avanti a livello temporale rispetto ai competitor.
“Leadership gentile”: dall’autorità centralizzata all’autorità distribuita
Un altro aspetto da tenere in considerazione per vincere sui competitor e fare in modo che i propri collaboratori siano motivati a fare del loro meglio, è relativo ai rapporti interpersonali da intrattenere con loro e, di conseguenza, la leadership gentile.
A parlare di questo, l’ospite d’eccellenza di dicembre: Giampaolo Grossi.
Personaggio di spicco dell’imprenditoria italiana, dopo essere stato per molti anni un calciatore, ha iniziato a lavorare nel settore dell’hospitality, fino a ricoprire il ruolo di General Manager all’interno di multinazionali, come Prada e Starbucks.
Focus del suo intervento alla Evo Business School, la leadership gentile.
Se, infatti, negli ultimi 20-40 anni l’obiettivo era unicamente il profitto, ultimamente le aziende hanno iniziato a ragione sulle persone, sul pianeta e, solo dopo, sul profitto.
Si sta, dunque, passando da una leadership diretta a una leadership di supporto, dove il leader è a supporto degli altri.
Oggi è chiaro che le persone non lavorano per l’imprenditore, ma per sé stessi e con il leader, non “per” il leader.
Non si tratta allora di “gestire un team”, ma di “creare un network” di squadre per raggiungere un obiettivo comune, mettere insieme persone con la stessa passione ma che usano strumenti diversi.
Per fare tutto questo servono:
- fiducia da entrambe le parti;
- adattabilità a situazioni e calarsi in certe situazioni;
- possibilità di far sbagliare gli altri (le aziende dovrebbero imparare a condividere gli errori fatti: far capire agli altri che possono sbagliare e che agli sbagli c’è un rimedio la creatività aumenterebbe tantissimo);
- sperimentare (dare, cioè, la possibilità di provarci e vedere cosa succede, comunque vada).
E così, da autorità centralizzata si passa all’autorità distribuita.
Quando si distribuisce autorità gli altri si sentono più partecipi e parte di qualcosa di più grande.
Questo aiuta tutto il gruppo a crescere e a raggiungere migliori risultati.
In questo modo, si iniziano cambiare le cose, costruire i futuri leader, i futuri coach e i futuri specialisti, a creare un organigramma dove al vertice non c’è una sola persona, ma i collaboratori.
E tutto questo non è un sogno, ma è possibile.
I rapporti interpersonali in azienda
Se da una parte, per avere successo, è fondamentale creare una rete di alleanze solide, dall’altra quanto è complicato mantenere attenzione sui rapporti interpersonali quando le persone con cui si interagisce deludono?
Su questo argomento si è soffermata Emilia Motta che ha portato tutti a riflettere su quanto sia difficile mantenere quegli atteggiamenti positivi di fiducia, centralità, affetto, tolleranza, condivisione e generosità nei confronti degli altri, soprattutto se questi ci deludono.
Nonostante non sia semplice, quando qualcuno ci delude (in azienda come nella vita personale) è fondamentale trovare il modo di gestire al meglio le nostre emozioni.
Ad esempio, può essere molto utile parlare con qualcuno che ci conosce davvero e sa chi siamo: in questo modo, può aiutarci a mettere e vedere le cose nella giusta prospettiva.
Diventa fondamentale fare in modo che queste situazioni accadano il meno possibile, creando l’ambiente migliore e frequentando persone che condividano i nostri stessi valori, le nostre idee, il nostro modo di fare.
Per quanto sia difficile, si tratta di situazioni comunque gestibili: l’importante è non farsi trascinare, perdendo la fiducia nel genere umano e nelle proprie possibilità di cambiare le cose.
Gioco dei fatturati
Come di consueto, il gioco dei fatturati ha chiuso le due giornate.
Ad aver incrementato maggiormente il fatturato dell’azienda rispetto a novembre 2021:
– 1 posto: Formidouble +72,28%
– 2 posto: SiBo + 30,275%
– 3 posto: A.D.L + 5,00%
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